
In occasione del Giorno della Memoria siamo onorati di presentare per la rubrica Controcanto, una splendida poesia del nostro collaboratore e poeta Nino Gussio, che con la sensibilità che gli è propria conduce per mano il lettore in un campo di sterminio, proprio un istante prima che la morte e la vittoria colgano il protagonista.
Ebreo Io, David, la sera prima della mia morte, ho visto, al di là del muro, un pesco fiorito, indorato dal sole calante. Io, ebreo, la sera prima della mia eterna pace ho visto le S.S. ridere perché il vecchio Luca pregava. Io, David, io, ebreo, io, uomo dannato da Dio, la sera prima della mia vittoria, ho visto trascinare negli alloggi dei tedeschi Ruth, la mia giovane sorella. Io, David, tu, Ruth, ebrei, oggi abbracciati, vediamo il sole, che accende il tetto dei baraccamenti e ridiamo perché abbiamo la nostra morte, la nostra pace, la nostra vittoria. Nino Gussio