Importanti documenti autografi sono raccolti nel “Fondo On. Francesco Lo Sardo” acquisito dall’Istituto Gramsci Siciliano

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Francesco Lo Sardo

di Franca Sinagra Brisca

È stato istituito il “Fondo On. Francesco Lo Sardo” presso l’Istituto Gramsci siciliano, in Via Zili n. 4, sito ai Cantieri Culturali alla Zisa a Palermo, in corso di archiviazione storica. Il materiale archivistico è di grande interesse per l’aggiornamento degli studiosi dell’antifascismo alle origini del comunismo siciliano, di cui l’onorevole fu il primo rappresentante postunitario al Parlamento regio.

Si tratta di materiali vari, tutti pertinenti alla ricca biografia di Lo Sardo (Naso 22/5/1871- Napoli 31/5/1931), conservati probabilmente dalla moglie Teresa Fazio e passati in eredità al cognato medico che la curò fino alla fine, quindi a un nipote.

Comprende documenti originali autografi e dattiloscritti,  elencati qui per sommi capi: le lettere dal confino di Tremiti 1894, dei testi delle elezioni a Naso 1898,  scritti e documenti dell’attività post terremoto a Messina, il diario di guerra dal 16/5/1915 a gennaio 1916, la raccolta completa dei materiali del processo sia a Catania che a Roma del Tribunale Speciale, gli stampati delle arringhe e fascicoli del periodo parlamentare, i testamenti dell’arresto e in morte, i verbali di interrogatori, copie di documenti ufficiali ministeriali di condanna e rifiuto di richieste.

In particolare circa un centinaio di lettere, inedite a carattere politico verso i compagni e documenti per il Tribunale, stanno da oggi a corredo specialmente politico e quindi a completamento del corposo e fondamentale “Epistolario dal carcere” (Ed. Il paniere) raccolto e pubblicato da Sebastiano Saglimbeni, che riguarda la corrispondenza dal carcere con i familiari, la moglie e il fratello Giovanni. Alcune lettere autografe di Concetto Marchesi offrono oggi la certezza del suo speciale legame fraterno con Lo Sardo fino agli anni della sua reclusione mortale. Un gruppo cospicuo di lettere dal carcere potrebbero, alla valutazione degli storici, rappresentare una interessante corrispondenza clandestina che comprende la denuncia delle violenze carcerarie.

Un corpus riguardante documenti degli anni universitari a Messina di fine 1800 è destinato ad arricchire la Sala Museo, presso il quattrocentesco Convento di Naso, già dedicata all’onorevole.

Non è abbastanza nota e ancora lacunosa la storia di questo eroe di libertà nato a Naso sui Nebrodi, incarcerato la stessa notte di Gramsci, suo compagno di cella a Turi di Bari dal 1928 al maggio del 1931, anno della morte in carcere per stenti e malattia, prosecuzione della pratica dell’odio di Mussolini oltre il delitto Matteotti.

Sulla ricostruzione della vita quotidiana di quegli anni in quel carcere del gruppo di famosi antifascisti c’è stata di recente una speciale pubblicazione a cura di Cosimo Damiano Damato “Nessuna grazia”.

Si auspica che alla luce della nuova documentazione acquisita dall’Istituto Gramsci siciliano di Palermo, in fase di imminente archiviazione storica, emergano nuovi opportuni approfondimenti sulla vicenda politica, giudiziaria e umana dell’antifascista messinese On. Francesco Lo Sardo.

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