La rivoluzione regressiva

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di Nino Gussio

Lucas Cranach Il Vecchio – Adamo ed Eva (Uffizi) – Nuovosoldo.com

Può essere concepita e attuata una rivoluzione regressiva? Forse sì se si crede alla circolarità dei tempi storici, magari all’incontrario. Se si vuole tornare ad una concezione dei rapporti umani, in tutte le sue declinazioni, alla pura forza, si deve eliminare l’imperio della legge che garantisce l’uguaglianza per tutti e i relativi diritti della libertà e della dignità personali. Bisogna inoltre anche eliminare i principi morali, da tempo acquisiti dalla coscienza come progresso civile, utili alle relazioni interpersonali e sociali per la reciproca fiducia affinché la regressione raggiunga lo scopo dell’asservimento al brutale arbitrio gestito da elite di potere auto referenti, disposte a ogni infamia per dominare.

Dopo l’Illuminismo il potere politico non ha più bisogno dell’investitura divina e oggi si sta profilando l’idea che nemmeno la volontà popolare sia il suo fondamento perché in un mondo dominato dalla tecnica e dal denaro nessun ordine trascendentale che sia religioso, morale, culturale sembra necessario per compattare il potere. Si regredisce per dare libero sfogo alle energie istintuali animali avendo magari come modello il malinteso superomismo nietzschiano con intenti rapaci e violenti e la scienza, la tecnica che sorreggono e guidano tutti i poteri e i relativi progetti, funzioneranno come artigli, oltremodo letali, sotto l’egida del terrore permanente sui cittadini diventati sudditi.

Il nuovo che avanza sa sempre di vecchio, niente nasce per caso. La distopia attuale era da tempo incubata nelle spire delle incomplete democrazie, nelle quotidiane attività e relazioni vissute senza amore e senza speranza. Ce ne accorgiamo sempre tardi e avendo perso i valori necessari per difendere il primato morale della persona e della civiltà ci rassegniamo sperando nel meno peggio. Gli antesignani di questa rivoluzione regressiva sono Trump e i suoi simili.

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