Antonio Zumbo partigiano, nostro padre

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Antonio ZUMBO – classe 1916, appena ventenne viene chiamato in Servizio Militare di leva, il 24 giugno 1936, per poi essere reclutato nell’Aeronautica della Sicilia. 

Il Foglio Matricolare e altri documenti erano accuratamente conservati e sono stati rinvenuti di recente in un vecchio cassetto della Casa Paterna/Materna;  “…scorrere quelle righe del suo stato di servizio militare compresa la Seconda Guerra, ovviamente è dir poco , … ci ha fatto piangere …  e tanto…”.

Foglio matricolare

ZUMBO Antonio figlio di Demetrio e di SQUILLACI Maria Angela nacque a Messina il 7 gennaio 1916 ed ivi è deceduto il 27 Settembre 1982 all’età di anni 66. I suoi genitori e avi tutti traggono origini Calabresi. 

Nel maggio del 1937 sposa SORBARA Giuseppina anch’essa, nata a Messina il 26-12-1918 ed ivi deceduta l’8-04-1998, discendenze tutte Calabresi.

Antonio e Giuseppina avranno 5 figli: fu Demetrio, Maria, Sebastiano, Salvatore, Concetta; tutti nati e vissuti/viventi in Messina.

Antonio viene chiamato al Servizio di Leva nel giugno 1936.  

Nel febbraio del 1937 viene chiamato alle armi e reclutato nel Centro di Mobilitazione dell’Aeronautica della Sicilia in Catania e successivi avvicendamenti in Sardegna, Aeroporto di Elmas e poi ancora Siena. 

Qualche pausa e dall’11 giugno del 1940 al 14 novembre 1941 viene rimobilitato, per “misure di carattere eccezionale”, nella 217^ Squadriglia “Terri Metropolitano” e inviato in “territorio dichiarato in stato di guerra e zona di operazioni”, (V. Nota: Ministero della Difesa e Foglio Matricolare).

Una breve pausa, dal 31 Dicembre 1941, e subito dopo il 23 Gennaio 1942 viene “richiamato alla armi” nel 12° Reg.to Genio di Palermo per poi essere destinato al Reg.to Genio Villa Vicentina e da qui il 15 novembre del 1942 viene inviato in Russia con il 6° Btg Genio M.S” fino al 1° Aprile del 1943 (V. Nota: Ministero della Difesa e Foglio Matricolare).

Tranne che in memoria di sue rare narrazioni …“…di quella spalla che ogni tanto gli si bloccava a causa del pregresso congelamento subito…” che con cura sminuiva, non si è in possesso di documento alcuno delle sue vissute tragiche sofferenze trascorse nei campi di prigionia di quei gelidi territori.

Impossibile immaginare come sopravvisse, con altri pochi, anche in quel martirio di viaggio affrontato nel tragitto per il rientro in Italia, ove giunge il 20 maggio del 1943 rientrando al 3° Reg.to Genio di Pavia.

Di Antonio non si ha più traccia e alla data dell’8 Settembre del 1943 (V. Foglio Matricolare), viene dichiarato “sbandato” per eventi bellici a Pavia.

Così viene affermato anche nel documento del Comitato di Liberazione Nazionale di Casorate Primo –  a firma del Presidente Gianni Bremi, ove viene dichiarato che ZUMBO Antonio fu Demetrio … l’8 Settembre del 1943 giunse nel comune di Casorate Primo (PV) “quale sbandato” e trova una sistemazione di fortuna presso un agricoltore del luogo. Apertamente avverso al regime repubblichino ha affrontato disagi e pericoli pur di non prestare servizio sotto le sue bandiere. Nei giorni dell’aprile 1945, pur non facendo parte di formazioni del C.V.L., prese parte attiva al moto insurrezionale”.

Nei giorni seguenti l’aprile del 1945, il 16-5-1945, il Comitato di Liberazione Nazionale per l’Alta Italia – Corpo Volontari della Libertà – Comando Piazza di Milano / a firma Giorgio Moro” lo munisce di “lasciapassare” per recarsi a Messina.

Pochi giorni dopo, il 21-5-1945, anche il Sindaco di Casorate Primo, De Amici Carlo, gli rilascia un’attestazione valida anch’essa quale “lasciapassare e salvacondotto” per recarsi in Sicilia e raggiungere la propria famiglia. Fa “tenerezza” l’annotazione ……”Si certifica che lo Zumbo ha dichiarato di partire in bicicletta il giorno 21-5.1945”.

Sono trascorsi complessivamente 9 anni da quel 24 giugno 1936, ovvero da quando quel ragazzo appena ventenne partì per affrontare il suo destino.

Sono trascorsi 9 anni e Antonio, ripresa la via di casa, l’8-6-1945 giunge in Sicilia, a Messina, adesso Antonio è a casa!

Il malverso destino, e sciaguratamente peggio che per lui, decise diversamente per tantissime giovani vite spezzate.

Come sicuramente tantissimi altri che hanno vissuto quella tragedia immane, tranne che di qualche fugace episodio di condivisione di amicizia con qualche suo commilitone, Papà non si è mai raccontato. 

Tornato dalla Guerra egli ripose “tutto” in quel cassetto e non esitò un attimo nell’affrontare la crisi del dopoguerra per sostenere la sua crescente famiglia, saldo nella sua innata indole solare, forte e onesto lavoratore.

Nel 1949, dal Ministero della Difesa, per il periodo dall’11-06-1940 al 1-4-1943, gli venne riconosciuta “l’attribuzione di tutti i benefici di guerra previsti a favore dei combattenti”, ma non ne ha mai usufruito e continuò a dedicarsi solo ed unicamente alla sua professione di Artigiano “pittore decoratore edile”. Onesto ed intenso lavoratore non fece mancare mai nulla a tutti noi, prodigandosi anche per i suoi Genitori e la sua Famiglia.

Oggi rimane il mero cruccio per, “…il tempo non maturato?!”, di non aver avuto modo di “raccogliere” le sue testimonianze. 

Nell’Aprile del 1973 all’età di 56 anni, noi ancora giovanissimi, lo coglie una “emorragia cerebrale” dalle devastanti conseguenze. Combatte, cade e si rialza tante e tante volte ancora fino al suo decesso avvenuto nel 1982, a 66 anni.

Ho vivi tutti quei momenti intensi, tantissimi, quando tutti noi stretti a tavola si faceva a gara a chi la sparava più grossa tra una portata e l’altra degli inconfondibili “sapori della Mamma” ovvero “Donna Peppina”, come era solito chiamarla, e l’aria si riempiva di rumorosa e gioiosa ilarità … lo rivedo ancora col suo viso sorridente, rivedo i suoi occhi gioiosi, … quel luccichio, … oggi li rileggo …

ZUMBO Antonio, era/è nostro Padre.

Messina, 25-04-2023           

Salvatore (Totuccio) ZUMBO

LASCIAPASSARE CLN ALTA ITALIA
DICHIARAZIONE INTEGRATIVA MINISTERO DELLA DIFESA – ESERCITO
LASCIAPASSARE COMUNE CASORATE PRIMO (PV)

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