Antonio Zumbo, antifascista e partigiano

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di Sostine Cannata 

Antonio Zumbo (1936)

Antonio Zumbo è un ragazzo messinese, classe 1916, che, come la stragrande maggioranza dei suoi coetanei, prende parte alla folle guerra in cui Mussolini precipita il Paese il 10 giugno del 1940.Viene arruolato come aviere e prima di conoscere gli esiti di uno degli eventi più estremi della partecipazione italiana al conflitto, la Campagna di Russia, è aviere in molte città italiane: Catania (217^ squadriglia), Elmas (CA) in Sardegna, a Siena, a Reggio Emilia, per essere poi mandato in licenza illimitata, il 20 ottobre del 1941. Non passa molto tempo, che viene richiamato alle armi nel Reggimento Genio Palermo il 23 febbraio del ’42 e da qui nel Reggimento Genio Villa Vicentina per essere poi spedito con il 6° Battaglione M.S. in Russia. Sopravvive e rientrato in Italia il 20 maggio ’43 è destinato al Reggimento Genio Pavia, dove lo coglierà l’8 settembre l’armistizio, trasformandolo in ‘sbandato’.

Nella stessa giornata raggiunge il comune di Casorate Primo (PV) dove, essendo fermamente deciso a non continuare a combattere nelle file nazi-fasciste, ‘affronta disagi e pericoli per la sua aperta avversione al regime repubblichino’ e ‘pur non essendo un membro del C. V. L. (Corpo Volontari della Libertà) parteciperà attivamente al moto insurrezionale dell’aprile 1945’, come attesta un documento redatto dal Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) di Casorate Primo, Gianni Bremi.

Antonio Zumbo

Antonio Zumbo è nato a Messina il 7 gennaio 1916 da Demetrio e Squillaci Maria, è di religione cattolica, alto 1,65 m., capelli ondulati neri, viso ovale.

Di professione Antonio è pittore verniciatore con titolo di studio di 2^ elementare e sa leggere e scrivere.

Prende parte alla Seconda Guerra Mondiale come aviere prima (dal 11-6-1940 al 15-11-1941 con la 217^ Squadriglia ‘Jerri Metropolitano’ e geniere poi (dal 15-11-1941 al 1-4-1943 col 6° Battaglione Genio M.S. in Russia). La Campagna si concluse con la nota disfatta italiana del 20 gennaio del ’43.

Rientrato in Italia il 20 maggio del ’43 al 3° Reggimento Genio Pavia, diventa ‘sbandato’ l’8 settembre successivo.

Per non essere arruolato dai tedeschi o in quella che sarà presto la Repubblica di Salò, si rifugia a Casorate Primo (PV), dove non fa mistero del suo antifascismo e per questo subisce disagi e pericoli. Pur non facendo parte del C.V.L. prenderà parte attiva al moto insurrezionale dell’aprile 1945, come attestato da Gianni Bremi, presidente del Comitato di Liberazione Nazionale di Casorate Primo.

Partirà da Casorate Primo alla volta di Messina il 27 maggio del ’45, in bicicletta.

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